Alla scoperta della mitica Micene in Grecia

Particolare della Porta dei Leoni a MiceneParticolare della Porta dei Leoni a Micene

Devo dire la verità, erano anni che volevo visitare questa parte dell’Europa e che volevo andare alla scoperta dei luoghi storici della Grecia classica con le sue leggende ed i sui miti.

L’occasione per fare questo viaggio alla ricerca dei luoghi della Grecia classica si è manifestata durante una crociera.

Sono giunto a Micene in bus turistico dopo che la nostra nave da crociera ha raggiunto il porto di Nauplia nel Peloponneso.

Porta dei Leoni - Micene

Porta dei Leoni – Micene

L’antica Micene dista dal porto di Nauplia più o meno 24 chilometri e da Atene 120 chilometri.

L’escursione che avevo prenotato prevedeva la visita all’antica città di Micene ed alla fortezza di Palamede al ritorno nella città di Nauplia.

La nostra guida turistica, subito dopo la partenza, inizia a raccontarci la storia di questa parte della Grecia e ci descrive la potenza della città-fortezza di Micene ai tempi in cui dominava la pianura dell’Argolide.

I micenei o achei erano una fiera popolazione di commercianti e di guerrieri che dominavano nell’antica Grecia del II millennio a. C. e che disponeva di una una flotta navale molto potente e temuta.

Nel 1200 a. C. i micenei, tramite il re Agamennone, dichiarano guerra alla città di Troia a seguito del rapimento da parte di Priamo, principe di Troia, di Elena di Sparta, moglie di Menelao e fratello minore del re miceneo.

Omero narra dei micenei nel secondo canto dell’Iliade quando li cita come coloro che hanno partecipato alla guerra contro Troia e racconta l’opulenza e l’importanza della città di Micene descrivendola come “città ricca in oro”.

Grazie ai racconti di Omero nell’Iliade e nell’Odissea i micenei  sono diventati famosi partecipando all’epica guerra di Troia.

Il declino della città di Micene avvenne intorno al 1100 a. C.

Le cause del declino della civiltà micenea sono da ricercarsi  nell’avvento di un forte terremoto ed a causa dell’arrivo del popolo dei Dori e delle loro armi in ferro che erano più resistenti delle armi di bronzo di cui erano equipaggiati i micenei.

Il sito archeologico di Micene è stato scoperto nel 1874 dall’archeologo Heinrich Schliemann.

 

HEINRICH SCHLIEMANN

A Heinrich Schliemann, ricchissimo imprenditore tedesco, ed alle scoperte delle sue spedizioni archeologiche dobbiamo il merito della materializzazione della realtà storica della leggenda e del mito dell’antico mondo raccontato da Omero nell’Iliade e nell’Odissea.

Ricordiamo che Heinrich Schliemann nel 1868, qualche anno prima di portare alla luce i resti dell’antica Micene, ha scoperto i resti della città di Troia e del tesoro di re Priamo.

 

LA PORTA DEI LEONI

La Porta monumentale dei Leoni, costruita nel XIV secolo a. C., è il simbolo più famoso nel mondo dell’antica e ricca città di Micene.

Per il turista che visita la zona archeologica dell’antica Micene questa porta è impressionante nella sua maestosità ed imponenza.

Nonostante la porta d’ingresso all’antica città di Micene venga ancor oggi chiamata “Porta dei leoni” dovrebbe chiamarsi invece “Porta delle leonesse”.

Sulla maestosa e regale porta d’ingresso nella città di Micene, infatti, sono presenti sull’architrave, lunga 4,5 metri, le immagini di due fiere e minacciose leonesse.

Le leonesse scolpite sull’architrave rappresentano l’antico simbolo della città e la colonna compresa tra i due felini non è altro che la rappresentazione scultorea  dell'”autorità” presente all’interno del magnifico palazzo di Micene  di cui sono rimaste pochissime tracce.

Purtroppo giungendo vicino alla porta dell’antica città di Micene, come si può ben vedere guardando l’architrave,  le teste delle due leonesse non sono più visibili.



CINTA MURARIA CICLOPICA DI MICENE

Un’altra cosa che rimarrà impresso come ricordo indelebile nella memoria di chi visita l’antica Micene è la grandiosità della cinta muraria ciclopica di questa antica città greca.

Le mura ciclopiche di Micene proteggono un perimetro di 900 metri, sono alte più di 12 metri, hanno uno spessore che può raggiungere anche i 7 metri e  sono composte da blocchi di pietra calcarea che possono arrivare a pesare più di 2 tonnellate.

All’interno delle mura della città di Micene vivevano il re e la sua famiglia, gli aristocratici, i guerrieri, gli artigiani e i sacerdoti.

 

LEGGENDA SULLA COSTRUZIONE DELLE MURA CICLOPICHE DI MICENE

Esiste una leggenda sulla costruzione delle mura ciclopiche di Micene.

La leggenda racconta che Perseo quando decise di fondare la città di Micene e renderla inespugnabile ai nemici scelse di affidare la costruzione delle sue possenti mura perimetrali di protezione della città ai famosi giganti chiamati Ciclopi.

Dopo la costruzione delle maestose mura di Micene prendendo come esempio la leggenda e la grandezza delle stesse venne adottato il termine di “mura ciclopiche” per indicare mura gigantesche o megalitiche di costruzioni fortificate simili.

 

PALAZZO REALE DI MICENE

Oltrepassata l’architrave dei due leoni, le mura megalitiche e la porta di Micene già possiamo vedere la larga strada che ci conduce ai resti del Palazzo reale di Micene.

Mi dispiace deludervi un pò però devo dirvi che dello sfarzoso Palazzo dove è vissuto ed ha regnato Agamennone si possono vedere poche tracce.

Il palazzo reale era stato edificato nella parte più alta ed era circondato da un’altra cinta muraria che era stata costruita in un periodo antecedente la realizzazione delle mura ciclopiche in cui è ancora incastonata la Porta dei Leoni.

All’interno del palazzo reale si trovava il Megaron.

Il Mégaron era la sede del trono del re ed era costituito da un grande salone dove venivano ricevuti gli ospiti più importanti e venivano consumati i pasti.

Durante gli scavi archeologici avvenuti all’interno delle mura ciclopiche, in una delle tombe, è stata trovata la famosa maschera d’oro del re Agamennone.

Oggi una riproduzione della maschera funebre chiamata di Agamennone, in oro, è custodita nel museo archeologico vicino ai resti dell’antica città di Micene.

La maschera funebre originale è, invece, gelosamente custodita e visibile presso il Museo archeologico nazionale di Atene.

 

TOMBA DI AGAMENNONE

Fuori dalle mura ciclopiche della città di Micene sono state trovate nove tombe.

Tomba di Agamennone a Micene

Tomba di Agamennone a Micene

La più famosa di queste tombe ed anche quella che è più conservata è la tomba del famoso re dei micenei, reso immortale da Omero nell’Iliade, Agamennone.

La tomba è a pianta circolare ed è gigantesca.

Per raggiungerla occorreva attraversare un corridoio di 36 metri poi vi era una camera principale ed una camera secondaria larga 6 metri che veniva utilizzata per usi funerari.

Entrati nella tomba e guardando in alto si rimane esterrefatti vedendo un’enorme cupola costruita ad un’altezza di più di 13 metri.