Il Santo Graal di Valencia tra leggenda e storia

Particolare della cappella del Santo Graal di ValenciaParticolare della cappella del Santo Graal di Valencia

Una delle tante ragioni che spinge molti pellegrini e molti turisti provenienti da tutte le parti del mondo a visitare la città di Valencia è la possibilità di poter visitare la splendida ed emblematica cappella che custodisce il Santo Graal all’interno della splendida Cattedrale di Valencia.

Indicazione della cappella del Santo Calice all'ingresso della Cattedrale di Valencia

Indicazione della cappella del Santo Calice della Cattedrale di Valencia

Il Santo Graal è la famosissima coppa utilizzata da Gesù nella città di Gerusalemme per la celebrazione, durante la Pasqua ebraica, dell’ultima cena con gli apostoli prima della sua morte in cui Giuseppe d’Arimatea recuperò parte del sangue di Gesù Cristo dopo la sua crocifissione.

Le leggende tramandate nella storia attribuiscono al Santo Graal poteri magici, straordinari e miracolosi.

La coppa custodita all’interno della cappella del Santo Calice a Valencia è un vaso di agata, di tipo orientale, di colore granata, che nei secoli è stato arricchito con l’aggiunta d’oro e di pietre preziose.

Dal 1916 il Santo Calice o Santo Graal è custodito all’interno di quella che fu l’antica aula capitolare in cui si svolgevano lezioni di teologia.

L’antica aula capitolare fu completata nel 1369 per volere del vescovo Vidal de Blanes a servizio degli studenti della cattedra di Teologia.

Nel corso dei secoli, davanti al Santo Calice di Valencia hanno pregato re, Papi e pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo.

La cappella del Santo Graal è molto bella e affascinante nella sua semplicità e nelle sue fattezze gotiche.

Decido di fermarmi più del previsto attratto dalla storia del Santo Graal e dalla bellezza della cappella del Santo Calice per osservarne i particolari.

Il Santo Graal viene custodito in una nicchia contornata da un retablo, una grande pala d’altare,  formato da vari scomparti, su cui sono presenti sculture pregevoli in rilevo, in alabastro, in cui vengono riprodotte nella parte superiore scene classiche tratte dal nuovo testamento e nella parte inferiore scene tratte dal vecchio testamento.

Vi sono, inoltre, scene dell’ascesa al cielo della Vergine Maria e rappresentazioni con protagonisti  i 12 apostoli di Gesù.



Spettacolare è il soffitto della cappella del Santo Calice con una volta gotica a crociera con forma di una stella a 8 punte.

Secondo le ricostruzioni storiche e leggendarie del cammino del Santo Graal: il calice fu prima custodito nella città di Roma, portato direttamente da San Pietro, primo Papa, ed utilizzato per molto tempo da Papi per le solenni celebrazioni cristiane.

Poi il Santo Calice per ragioni di sicurezza girovagò in terra spagnola per molti anni.

L’ultimo Papa che gli offrì  protezione,  che lo ebbe in custodia e che vi celebrò messa nella città di Roma fu Papa Sisto II.

Papa Sisto II, purtroppo, a seguito delle persecuzioni dei cristiani, fu costretto ad affidare la custodia del Santo Calice nelle mani di colui che poi sarebbe diventato San Lorenzo, martire, nato nella città spagnola di Huesca.

Nel 258 il Santo Calice abbandona Roma per salvarsi dalle grinfie dei soldati dell’imperatore Valeriano e giunge in Spagna per essere ben custodito tra le montagne aragonesi.

Nel VI secolo questo fatto è ben documentato e raccontato da San Donato quando scrive “Vita di San Lorenzo” in cui parla del Santo Graal custodito dal futuro San Lorenzo che lo spedisce in Spagna, nella sua città natale, affidandolo, in gran segreto, al fidato Precelio, che all’epoca dei fatti si trovava a Roma.

In un documento, datato anno 1071, conservato presso il monastero di San Juan de la Peña, viene riportato in uno scritto la presenza di un  prezioso calice in pietra presso il famoso monastero benedettino.

Un altro riferimento storico, ben documentato dell’esistenza della presenza del Santo Graal in terra spagnola, è del 26 novembre 1399 quando il monastero di San Juan de la Peña, che sorge nella zona dei Pirenei, donò al re Martino I di Aragona il Santo Calice in cambio di una coppa d’oro molto preziosa.

Martino I, amante delle collezioni di reliquie, dopo la consegna dell’inestimabile reliquia fece trovare nuova custodia al Santo Calice nel  palazzo reale dell’Aljafería, nella città di Saragozza.

Occorre aspettare il 1424 per documentare l’arrivo del Santo Calice nella città di Valencia quando re Alfonso V il Magnanimo decise di spostare il reliquario di Martino I presso il palazzo reale di Valencia.

Nel 1437, secondo quanto riportato da un documento dell’Archivio della Cattedrale di Valencia,  il Santo Graal viene finalmente consegnato, insieme alle altre reliquie della collezione, alla Cattedrale di Valencia.