Trazzera degli stranieri, la più antica strada del Cilento

Un tratto della famosa "Trazzera degli stranieri" che attraversa il comune di Roscigno (Salerno)Un tratto della famosa "Trazzera degli stranieri" che attraversa il comune di Roscigno (Salerno)

Trazzera degli stranieri – Antica strada del Cilento

Lo studio storico di una zona dovrebbe essere fatto partendo dalla ricostruzione e dall’analisi della sua viabilità.

Ricostruendo la storia delle antiche vie e degli antichi tratturi che percorrevano i pellegrini, i commercianti, i guerrieri e la gente comune possiamo capire il perché della grandezza e del declino di paesi e borghi delle zone interne del Cilento e del Vallo di Diano.

La “Trazzera degli stranieri” è un antico e largo tratturo che attraversa e costeggia la zona archeologica di “Monte Pruno”, nel territorio del comune di Roscigno, il cui uso viene fatto risalire ad epoca antecedente la dominazione romana ed ha rappresentato per secoli il principale e più veloce tragitto per raggiungere le antiche vie commerciali tra Poseidonia (Paestum), l’antico Cilento, l’antico Vallo di Diano e l’antica Basilicata.

La rete viaria che si collega alla “trazzera degli stranieri” assurge a rete di primaria importanza se viene inserita ed analizzata confrontando l’antico percorso presente in cartine geografiche d’epoca romana con gli studi alternativi sulla famosa via Popilia o via Capua Rhegium.

Trazzera degli Stranieri - Monte Pruno - Antica via commerciale di Poseidonia (Paestum)

Un tratto della “Trazzera degli stranieri” – Monte Pruno – Antica via commerciale di Poseidonia (Paestum)

Infatti se si prendono in considerazione le tesi sostenute da molti studiosi che a causa di allagamenti continui del fiume Tanagro e la presenza di zone molto paludose, non ancora bonificate, nel Vallo di Diano è esistito per alcuni secoli un tratto settentrionali della via Popilia che dal Vallo di Diano risaliva nel Cilento e passava per la zona archeologica enotria di “Monte Pruno”, nel comune di Roscigno.

Per poter dare sostegno a queste tesi storiche bisogna ricostruire il tracciato della via Popilia settentrionale guardando alla tavola Peutingeriana (copia di un’antica carta romana in cui erano indicate le vie militari dell’Impero) in maniera più critica ed integrandola con le stazioni romane indicate nell’itinerarium Antonino (un registro delle distanze tra un insediamento romano e l’altro in epoca imperiale – II e III secolo d.C.).

Le stazioni dell’itinerarium Antonino  erano: Salernum, Tanarum, ad Calorem, Marcelliana (una località tra Padula e Sala Consilina) e Nerulum (antica città romana in Lucania).

La presenza nell’itinerarium Antonino della stazione romana chiamata “ad Calorem” (una località presente nel territorio del Cilento interno) è una chiara prova dell’ingresso del percorso della via Popilia, proveniente dal Vallo di Diano, nelle zone interne del Cilento.

L’antico percorso della “trazzera degli stranieri” costeggia, ancor oggi, la maggior parte dei centri storici ed archeologici di molti paesi del Cilento interno.

Il tratto della "Trazzera degli stranieri" che attraversa l'antico centro abitato di Roscigno Vecchia e che porta agli scavi archeologici di Monte Pruno

Il tratto della “Trazzera degli stranieri” che attraversa l’antico centro abitato di Roscigno Vecchia e che porta agli scavi archeologici di Monte Pruno

Se si segue un antico tratto delle diverse diramazioni dell’antica “trazzera degli stranieri” negli Alburni, nei territori del Calore Salernitano e del Vallo di Diano, possiamo vivere sentieri antichi che ci fanno rivisitare (in un percorso trekking di tipo turistico-ambientale) i resti di antiche civiltà, memorie storiche e bellezze ambientali e ci conducono alla scoperta nelle zone del Cilento e del Vallo di Diano:

      • dell’Antece e dell’antica Phasis con i suoi resti di epoca romana nel comune di Sant’Angelo a Fasanella;
      • dell’area archeologica di “Monte Pruno” nel comune di Roscigno;
      • della “Grotta di Jacopo” nel comune di Sacco;
      • delle sorgenti del fiume “Sammaro” fra i comuni di Roscigno e Sacco;
      • di Sacco Vecchio (dove sono presenti i resti del castello del duca Zottone di Benevento di epoca longobarda e una zona archeologica inesplorata);
      • del territorio di Piaggine (Monte Vivo);
      • del territorio del comune di Monte San Giacomo;
      • dell’antico sentiero che conduceva a Sontia (Sanza);
      • dell’antico tratto che s’innestava sulla via Popilia verso Padula.

Come abbiamo visto gli antichi insediamenti degli Alburni, del Calore Salernitano e del Vallo di Diano sono legati tra loro da una viabilità storica ed archeologica comune, molte volte dimenticata e riadattata, che è, ancora, percorribile e ricostruibile.